Blu Parthenope Eventi e Comunicazione
Blu Parthenope Eventi e Comunicazione
bluparthenopeeventi@gmail.com
Blu Parthenope Eventi e Comunicazione
Blu Parthenope Eventi e Comunicazione
bluparthenopeeventi@gmail.com
2022 – 2023. Procida, Napoli, Cartagena : il Viaggio in Sogno. Omaggio alla Virgen de la Caridad di Cartagena nel trecentenario dell’arrivo da Napoli di Elviro Langella. Commento a cura di Domenico Macaluso, Ispettore Onorario dei Beni Culturali assessorato Regione Siciliana.
2022 – 2023 PROCIDA, NAPOLI, CARTAGENA: il Viaggio in Sogno – Corredato da 80 tavole.
Si intitola 2022 – 2023. Procida, Napoli, Cartagena: il Viaggio in Sogno Omaggio alla Virgen de la Caridad di Cartagena nel trecentenario dell’arrivo da Napoli, il progetto corredato da 80 tavole — commento a cura di Domenico Macaluso, Ispettore Onorario dei Beni Culturali assessorato Regione Siciliana – che Elviro Langella, professore e studioso di Storia dell’Arte e appassionato scrittore campano di nascita e siciliano di adozione, ha dedicato al trecentenario dell’arrivo a Cartagena, da Napoli, della Virgen de la Caridad di Carmine Lantriceni, che sarà celebrato in Spagna il prossimo 17 aprile 2023.
L’evento, atteso con forte motivazione dalla comunità di Cartagena per il consolidato legame devozionale con la Vergine, patrona della città murciana, nonché per l’impegnativa opera di restauro della Basilica di Nuestra Señora de la Caridad rinata per l’occasione a nuovo splendore, acquista ancora maggiore solennità in quanto coincidente, tra l’altro, proprio col centenario dell’incoronazione canonica della Vergine, risalente al 17 aprile 1923.
► Il progetto, a pubblicarsi a breve sotto forma di libro, rappresenta l’ulteriore, imprescindibile tappa del più ampio percorso “Capolavori a confronto” che ha visto finora protagoniste la città di Napoli, lo scorso 30 gennaio 2022 – Palazzo Venezia, evento dedicato a Raimondo di Sangro, Principe di Sansevero e al Cristo velato di Giuseppe Sanmartino conservato nella Cappella Sansevero -; l’isola di Procida, Capitale italiana della Cultura 2022, lo scorso 23 aprile 2022 – Congrega dei Turchini, “Dinanzi al Cristo dei Misteri di Procida”; e la città di Taormina, lo scorso 26 maggio 2022 – Palazzo Duchi di Santo Stefano “Il Cristo morto di Carmine Lancitreni nella tradizione dei Misteri di Procida”.
A seguito della presentazione “Dinanzi al Cristo dei Misteri di Procida” presso la Congregazione dell’Immacolata dei Turchini, dove è custodito il Cristo deposto di Carmine Lantriceni, icona – appunto – dei riti della Settimana Santa procidana, e dopo la traslazione del capolavoro per l’intronizzazione al Duomo di Napoli e l’imponente manifestazione a Piazza Mercato e alla Basilica Santuario del Carmine Maggiore con le 40 congregazioni intervenute, la continuità del progetto non poteva essere garantita da occasione migliore della prossima celebrazione della Virgen de la Caridad, altro capolavoro di Carmine Lantriceni, a suo tempo imbarcato a Napoli per Cartagena sulla nave Nuestra Señora de África e scortato o dalla Pequeño Fénix, in un viaggio che divenne una vera e propria odissea. L’intima osmosi tra la cultura spagnola e Napoli trova nella tradizione dei Misteri commemorativi della Passione di Cristo nell’isola di Procida, l’ennesima conferma delle sue profonde radici storiche, ribadite dalle innegabili assonanze con le celebrazioni rituali della Semana Santa, che da sempre si tramandano nelle antiche città spagnole, con lo stesso intimo fervore delle manifestazioni di pietà popolare diffuse anche in Italia, segnatamente nelle regioni meridionali.
► LINK
► Il libro pubblicato sarà presentato a Cartagena e a Taormina e, prefato da Carla Santoro, dirigente dell’Istituto “Ugo Foscolo” di Taormina, sottolineerà l’importanza didattica del racconto e del suo contenuto storico-artistico, nello spirito di un ideale gemellaggio culturale tra l’Italia e la Spagna in occasione dei festeggiamenti di Cartagena.
La presentazione costituirà altresì ulteriore occasione di formazione delle nuove generazioni ai valori fondanti della società civile, quali la fratellanza, la pace e il dialogo tra i popoli e di approfondimento della preziosità storico-culturale delle celebrazioni programmate nella prossima primavera 2023 in Spagna.
Il Comune di Cautano su idea dell’autore Michele Piramide, nel quarantesimo anniversario della prematura scomparsa della piccola Simonetta, intende organizzare un Concorso Nazionale di Poesia con lo stesso autore e in collaborazione dell’Associazione “Pianeta Sannio” e il “Forum dei Giovani di Cautano”.
CONCORSO-POETICO-E-REGOLAMENTO.pdf
1° CONCORSO NAZIONALE “SIMONETTA LAMBERTI” 2022
Si intende in tal modo riprendere la tradizione italiana del Concorso di Poesia inserendola nella cornice dell’evento “Cautano in Poesia”.
Tra gli obiettivi del Concorso, che si inserisce in questo ambizioso progetto, si sottolinea la volontà di sviluppare l’idea e la cultura del “creare la propria vita come un’opera d’arte”, rendendo onore ad una figura come quella di Simonetta, simbolo di Legalità e legame familiare.
Colpa, colpa, colpa, ma di chi è la colpa? E perché proprio a me questa umiliante e infamante condanna? Guardatemi. Guardatevi!
Cedo bonis, cedo bonis, cedo bonis. Vendo tutto, vendo tutto, vendo tutto… ma non mi svendo!
Napoli, Martedì 21 giugno 2022 – Open space “Quartierino d’Autore” galleria d’arte We Space – ore 18:30 Salita Vetriera, la scrittrice “serbo-napolitana” Slobodanka Ciric sarà protagonista della performance “La Colonna infame”, da lei ideata e scritta – ispirata all’antica storia della Colonna infame della Vicaria -.
Le rappresentazioni si inseriscono nell’apposita sezione curata da Vincenzo Crosio della Prima edizione del Festival Internazionale delle Arti – Premio Giacinto Gigante -, ideato ed organizzato dall’associazione culturale We Space, a cura di Vincenzo Crosio, Deborah Di Bernardo, Antonella Nigro e Paolo Menduni, che si svolgerà nei giorni 20, 21 e 22 giugno 2022 presso l’open-space e galleria d’arte fondati da Willy Santangelo tra Vico del Vasto a Chiaia 52 e Via Vetriera, tutt’intorno agli scaloni di Chiaia e nel ‘Quartierino d’Autore’, il quartiere dove Giacinto Gigante aveva il suo studio pittorico.
La storia della Colonna infame della Vicarìa. Ci fu un tempo in cui dinanzi al Tribunale della Vicarìa, Castel Capuano, si ergeva un prezioso lascito della Napoli greco-romana, una piccola colonna di marmo che divenne presto l’incubo di ogni debitore della città. Gli insolventi erano infatti costretti a salire sulla colonna, calarsi le brache e declamare dinanzi al popolo le proprie insolvenze attraverso la formula latina “cedo bonis”, che tradotto vuol dire: rinuncio ai miei beni. A partire dal XVI secolo, in epoca vicereale, Castel Capuano fu infatti riorganizzato da don Pedro de Toledo e venne destinato a svolgere la funzione di palazzo di giustizia, accogliendo nelle sue tetre segrete carceri e camere di tortura raccapriccianti che gli conferirono un aspetto tutt’altro che rassicurante. sulsud.it
Sono il vostro specchio. Su, venite, prendete. Chi ha da avere, si venga a pagare. Me ne vaco cu 'na mana annanze e 'n'ata arreto! Slobodanka Ciric
La personale del collettivo ArgilRosa, dal titolo “New World”, a cura di Francesca Pirozzi, in programma dal 18 al 30 giugno 2022, al Palazzo Mezzacapo di Maiori, in Costa d’Amalfi, propone l’ultimo inedito progetto delle ceramiste Giovanna D’Ausilio, Angela De Luca, Giovanna Fauci, Paola Impagliazzo e Sara Schetter. La mostra, che inaugura sabato 18 giugno 2022 alle ore 11.30, è patrocinata dal Comune di Maiori ed è accompagnata da un catalogo edito da Freemocco, Deruta.
Nato a Napoli nel 2011, dal sodalizio amicale di un gruppo di ceramiste, accomunate dalla medesima esperienza di formazione artistica e dalla comune passione per la scultura fittile, il collettivo femminile ArgilRosa ha sviluppato negli ultimi anni un progetto di co-creazione dell’opera basato sull’estemporaneità, dal quale è nato il ciclo scultoreo “New World”, composto da cinque articolati altorilievi ceramici, costituenti il nucleo portante della mostra. Ad esso si affianca la sezione “Individual Worlds”, nella quale le autrici si confrontano, esponendo ciascuna una sintesi della propria produzione artistica personale.
A proposito del progetto “New World”, Francesca Pirozzi scrive: «Si tratta di un approccio analogo a quello introdotto in ceramica nel secondo dopoguerra dalla poetica informale, almeno per quanto attiene al viscerale interesse verso la materia, al ricorso al gesto istintivo, all’emergere della traccia e del segno sulla pelle dell’opera, alla sostanziale prevalenza della forma non figurativa e/o astratta, al ritorno alla naturalezza primordiale della terra rossa, che appare anche nelle opere del progetto di ArgilRosa come elemento costante della composizione. Ma soprattutto, come l’Informale riflette da un punto di vista filosofico sulla condizione umana del contemporaneo dopo il secondo conflitto mondiale, […] ricercando nell’arte una possibilità trasformativa del senso comune dell’essere uomo in una prospettiva di futuro rispetto alla continuità storica dell’età moderna, così “New World” nasce nel contesto temporale della pandemia proprio per manifestare un’urgenza creativa vitalistica in rapporto alla crisi di certezze scaturita dall’emergenza sanitaria e dal suo traumatico impatto su abitudini e comportamenti sociali del vivere quotidiano».
Dal 2011 ArgilRosa ha esposto in svariate rassegne e tenuto mostre personali, tra cui “Separazioni” alla Sala delle Carceri di Castel dell’Ovo a Napoli nel 2017, “Terra Donna” alle Scuderie di Villa Favorita a Ercolano nel 2016 e “Materia, Passioni ed Emozioni Insieme” alla Chiesa Croce di Lucca di Napoli nel 2013.
Nel prestigioso trecentesco Palazzo Duchi di Santo Stefano, il pomeriggio di giovedì 26 maggio 2022 a Taormina, appuntamento numero tre del progetto di Elviro Langella dedicato alla complessa ed affascinante figura del Principe Raimondo di Sangro.
La presentazione del libro “La favola del principe di Sansevero” – Elviro Langella (Opus Minimum) – e la contestuale mostra delle illustrazioni del volume, fil rouge di un dialogo “aperto” e sinergico tra diversi Territori italiani – Napoli, Palazzo Venezia il 30 gennaio 2022 e Procida, Congrega dei Turchini, il 23 aprile 2022, le precedenti due tappe – hanno goduto della magnifica accoglienza della “Perla dello Jonio”
L’incontro si è concluso con l’intervento dell’autore Elviro Langella che ha illustrato gli obiettivi diversificati del progetto in funzione delle tappe programmate (Napoli, Procida, Taormina, Roma, Torino) indicando il prossimo appuntamento – Roma, presso il Wunder Musaeum Collegio Romano – data in via di definizione.
Slobodanka, lo scorso inverno, ti abbiamo apprezzato immersa nelle nevi d’Abruzzo, nella Pinacoteca Patiniana di Castel di Sangro a declamare, con un coro d’eccezione di studenti del luogo, la tua riscrittura del Cantico dei Cantici.
L’educazione alla lettura è un compito fondamentale, ancor più per chi fa uso della parola scritta quale mezzo di denuncia sociale più che di comunicazione. Leggere insieme è un viaggio attraverso la conoscenza di sè e dell’altro, un’avventura da condividere e da far comprendere soprattutto ai giovanissimi, protagonisti attuali di un’epoca di inarrestabile accelerazione e caratterizzata da un uso smodato di strumenti di alta tecnologia, ai quali vengono continuamente offerte nuove alternative ai libri; oltre che dal grande schermo, infatti, bambini e adolescenti sono sempre più, e più precocemente, attratti da computer, tablet e smartphone, veicoli di relazioni, di conoscenza ed emotività, di nuovi stimoli e di linguaggi più veloci. Leggere “con il pubblico”, e “al pubblico”, è stata per me un’esperienza molto gratificante e gli studenti delle classi IV-B TUR dell’I.I.S.S. “Patini-Liberatore” hanno dimostrato che la lettura condivisa con una platea suscita emozioni senza tempo.
A marzo, la dedica al femminile a Brusciano ne La forza delle donne “Sotto il segno del rosso”. Oltre alla parola scritta, è il corpo il mio mezzo di espressione e comunicazione. Anche nella performance a Brusciano la presenza degli studenti della scuola secondaria dell’Istituto “De Filippo-De Ruggiero” è stata fondamentale. Le espressioni oltraggiose messe in scena da finti aggressori, ma realmente subite da parte mia, hanno “lasciato il segno” sul corpo per circa tre settimane, ma ne è valsa la pena. Tanti presenti si sono commossi, le donne e le ragazze mi hanno circondata ed abbiamo liberato insieme delle colombe bianche, simbolo di pace nel mondo, tra l’uomo e la natura, ma soprattutto contro la violenza di genere. Per cambiare il mondo, bisogna cominciare dai più giovani.
Qualche settimana fa – il 7 maggio per la precisione – al Complesso delle Basiliche paleocristiane di Cimitile hai interpretato “Maddalena Una e Trina”, narrazione “non convenzionale” della figura di Maria Maddalena, “una rilettura” da te ideata e scritta. Porterò ancora in scena Maria Maddalena, anche se non nell’immediatezza. La sua figura costituisce dal mio punto di vista l’emblema di tutte le donne. Benamata, sapiente, Apostola degli Apostoli perché detentrice della parola e, proprio per questo, biasimata, invidiata, calunniata: se vogliamo, si può considerare aver vissuto anche lei in prima persona una sorta di violenza di genere.
Il sole, in queste settimana apre alla stagione estiva. Un tuo invito – artistico – a tutti, dedicato a quella Natura mortificata da incendi, guerre, e chi più ne ha più ne potrà lamentare. Noi abusiamo della Terra perché la consideriamo un oggetto da possedere, usare ed oltraggiare a piacimento, secondo la nostra volontà o le esigenze immediate, oppure restiamo spettatori indifferenti degli abusi che le vengono inflitti: quando tutti vivremo la Natura e la nostra terra come la nostra casa, quella in cui viviamo e cresciamo i nostri figli, e l’intero mondo come una comunità a cui apparteniamo, allora sì che potremo iniziare a convivere con la Terra con amore e rispetto. Lo stesso discorso vale per le guerre. Enormi esplosioni, proiettili volanti, il passaggio di carri armati, bombe e missili, sono distruttivi da ogni punto di vista, sia per l’uomo, sia per la natura. Basti ricordare la Sindrome dei Balcani, tuttora causa di morte sia nei Balcani, sia in Italia.
Slobodanka ci anticipa che l’invito estivo, come performer e come donna, dice: amore! Amore per la Cultura, per la Natura, per il Mare.
Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli, Sala Scarlatti
Venerdì 27 maggio 2022 alle ore 18:00 presso la Sala Scarlatti del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli, nell’ambito della rassegna I Concerti del Conservatorio 2022,
Il trecentesco Palazzo Duchi di Santo Stefano – Taormina Via De Spuches, – è un capolavoro dell’arte gotica siciliana con elementi caratteristici di epoca araba e normanna. Originariamente di proprietà della famiglia di origine spagnola De Spuches (o De Spucches), Duchi di Santo Stefano di Briga e Principi di Galati, il palazzo è stato acquisito dal Comune di Taormina nel 1964 e destinato a sede della Fondazione Mazzullo.
L’imponente struttura quadrata, la posizione del palazzo sulla cinta muraria dell’antico borgo e le mura merlate, oggi in parte scomparse, lasciano pensare ad un’originaria struttura normanna. Sulle facciate principali sono inoltre presenti alcuni elementi di arte araba come l’imponente fregio in pietra lavica decorato con inserzioni romboidali in pietra bianca di Siracusa. Il secondo piano è caratterizzato da quattro imponenti finestre bifore in stile gotico riccamente decorate poste in coppia sui due prospetti nobili che si affacciano sul giardino. Le luci delle bifore sono sormontate da un merletto trilobato a destra e a sinistra della colonnina centrale. Il tutto termina con un arco a sesto acuto sotto il quale appare un rosone traforato. Un bel giardino si sviluppa su un terreno scosceso davanti alle facciate a est e nord. Al centro dello stesso si trova un pozzo per la raccolta delle acque piovane.
Il palazzo si sviluppa su tre livelli. Al pian terreno si accede attraverso un arco a sesto acuto decorato con un’alternanza di pietra lavica e granito di Taormina. All’interno una colonna di granito rosa si innalza al centro della stanza. Questa è detta provenire dal Teatro Greco. Nel 1700 viene realizzata una scala che porta al primo piano. Precedentemente, vi si accedeva attraverso un complesso sistema di ponti levatoi e scale mobili attraverso una piccola porta ancora visibile sulla facciata. Al secondo piano si accedeva probabilmente con una scala interna oggi riprodotta in legno nel corso di un restauro. wikipedia.org
Giuseppe Mazzullo, nato il 15 Febbraio del 1913 a Graniti e morto a Taormina il 25 Agosto del 1988, è uno dei più significativi artisti italiani del ‘900, autore di sculture custodite in prestigiose collezioni pubbliche e private in tutto il mondo. Diplomato all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia nel 1932, si trasferisce a Roma nel 1939 per insegnare, prima all’Istituto d’Arte e, dal 1959 in poi, all’Accademia di Belle Arti, e per esercitare la sua passione artistica. Organizza tante mostre personali ed espone in otto edizioni della Quadriennale nazionale d’Arte di Roma (1935, 1939, 1943, 1948, 1952, 1956, 1960) e in quattro edizioni della Biennale di Venezia (1950, 1952, 1954, 1966).Le sue sculture, alcune minute, altre maestose e monumentali, emergono da svariati materiali, dalla creta, dal legno, dal bronzo, dalla pietra arenaria, dalla pietra etrusca, dalla lava e dall’ossidiana e presentano stili diversi che vanno dal post cubismo al realismo espressionista. A metà degli anni Settanta Mazzullo lascia l’insegnamento all’Accademia e ritorna definitivamente in Sicilia, dove alle falde dell’Etna apre un grande laboratorio in cui realizza le sue ultime sculture, in pietra lavica e granito, che sembrano evocare le linee arcaiche e ieratiche della scultura assiro-babilonese ed egizia. comune.taormina.me.it
Inaugurazione del XXII Festival Pianistico organizzato dall’Associazione Napolinova in collaborazione con il Comune di Napoli “Il Festival incontra i giovani”
La manifestazione – che nelle precedenti stagioni ha visto esibirsi pianisti di fama internazionale, tra i quali Vincenzo Balzani, Giampaolo Stuani, Pasquale Iannone, Paola Bruni, Costantino Catena, Alexander Yakovlev, Filippo Balducci, Fiorenzo Pascalucci, ma anche giovani musicisti di talento, poi affermatisi nel panorama Pianistico nazionale e mondiale – in questa XXII edizione è stata concepita nell’ottica di offrire ai giovani talenti l’opportunità di esibirsi in un luogo prestigioso usufruendo di una “vetrina” d’eccezione, e rappresenterà un vero e proprio viaggio nel grande repertorio pianistico, da Mozart a Debussy, oltre che attraverso l’intera penisola italiana, grazie alla presenza di artisti provenienti dalle diverse regioni.
Presenti anche pianisti che, nonostante la giovane età, godono già di ottima fama, come il siciliano Nicolò Cafaro, premiato al Concorso Internazionale F. Busoni nel 2019 a soli 18 anni, il giovane friulano Emanuele Savron, premiato in importanti concorsi internazionali, la pugliese Laura Licinio, vincitrice di vari concorsi, e l’abruzzese Elena Riolo e i campani Gabriele De Feo e Marcello Celentano, anch’essi premiati in diversi concorsi.