#alTempoNelTempo. IQBAL – BAMBINI SENZA PAURA

La vera storia di Iqbal Masih, il ragazzo pakistano di 12 anni divenuto in tutto il mondo il simbolo della lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile.
Ceduto dalla sua famiglia di contadini ridotta in miseria in cambio di un prestito di 16 dollari, costretto a lavorare in una tessitura di tappeti dall’alba al tramonto, incatenato al telaio come milioni di altri bambini nei paesi più poveri del mondo, Iqbal troverà la forza di ribellarsi, di far arrestare il suo padrone, di denunciare la “mafia dei tappeti”, contribuendo alla liberazione di centinaia di altri piccoli schiavi.
Un romanzo di denuncia, commosso e appassionato, sul valore della libertà e della memoria che, a tutti i costi, va salvata, perché senza memoria non c’è speranza per il futuro. https://www.edizioniel.com/

Storia di Iqbal - D'Adamo | Edizioni EL | 9788847708013
  • Storia di Iqbal
CODICE9788847708013
MARCHIOEdizioni EL
AUTOREFrancesco D’Adamo
ETÀ12+
PREZZO€ 11,50
PAGINE160
FORMATOcm 12 x 20
COLLANAEx Libris

IQBAL – BAMBINI SENZA PAURA

MUSEODIFFUSO | IQBAL – BAMBINI SENZA PAURA

Il grande pregio di questo lungometraggio, che dovrebbe essere mostrato al numero più ampio possibile di coetanei del protagonista, è quello di affrontare temi importanti ad altezza di sguardo di bambino. Perché se il tema di fondo è quello dello sfruttamento del lavoro minorile in condizioni di schiavitù, entrano in gioco anche l’emigrazione, la corruzione di chi dovrebbe essere preposto a salvaguardare la legalità nonché le responsabilità degli occidentali che comprano prodotti senza minimamente preoccuparsi di sapere (oppure sapendolo ma voltando la testa dall’altra parte) da chi e come siano stati realizzati.
La scelta di un doppio stile di grafica (le vicende di Iqbal e dei suoi compagni di lavoro e i suoi sogni) potenzia poi la narrazione offrendo un caleidoscopio onirico ricco di fantasia. Viviamo in tempi in cui l’amministratore delegato di Air France-Klm Alexandre de Juniac dinanzi a una platea formata da manager, uomini d’affari e diplomatici nel dicembre 2014 afferma “Come si fa a dire chi è un bambino, visto che un tempo il divieto era ai minori di otto anni, poi è passato a dodici e poi a sedici?”, arrivando a chiedersi se sia giusto o meno non farli lavorare (il video è sul web). Questo film non è solo utile ma qualcosa di più: è necessario. 

“‘Iqbal’ non era rassicurante, non era rilassante, non era “natalizio”. Era il racconto più lontano dai buoni sentimenti di quello che si potesse immaginare. Era terribilmente vicino alla cronaca di questo periodo.

GENERE | Sito della "Biblioteca Monte Piana" Milano | Pagina 15


“Iqbal” è un film tv che, sia pure con quegli inevitabili bruschi passaggi dei film tv, con quelle inevitabili superficialità psicologiche, riesce a mandare di traverso il panettone di Natale. E a farci diventare indigesti anche i tappeti.” (Alessandra Comazzi, “La Stampa” 23 dicembre 1998) DEDICATO ALLA MEMORIA DI IQBAL MASIH, IL PICCOLO PAKISTANO RIDOTTO IN SCHIAVITU’ CHE HA LOTTATO PER I DIRITTTI DEI BAMBINI SFRUTTATI DAI FABBRICANTI DI TAPPETI, SACRIFICANDO LA PROPRIA VITA.