Ministero del Turismo: Montagna Italia in Basilicata vince “Il Cammino del Melandro – il Canto degli Uomini Liberi”

Lo scorso 24 Dicembre il Ministero del Turismo ha pubblicato il Decreto di approvazione della graduatoria dell’avviso Montagna Italia e ha regalato la notizia più attesa: il Progetto sovracomunale e interregionale Il Cammino del Melandro – il Canto degli Uomini Liberi, presentato da una rete di proponenti con a capo l’agenzia di viaggi Ivy Tour di Satriano di Lucania, ha vinto classificandosi al secondo posto tra i 16 ammessi e i 360 partecipanti e si aggiudica la somma di 2.000.000,00 di euro per l’implementazione triennale dello stesso, dal valore complessivo di 2.130.000,00 di euro.

La proposta, ideata e co-progettata insieme a Paola Lopes e Domenico Bruno della Cooperativa MUTA – impresa sociale, è l’unica vincitrice della regione Basilicata e riguarda l’ideazione, progettazione, realizzazione e programmazione de Il Cammino del Melandro, un percorso turistico attualmente inesistente, fruibile a piedi, in bici e con ausili per disabilità, che collega otto comuni tra la provincia di Potenza e Salerno nell’area del Melandro, da realizzare attraverso un processo di co-creazione e partecipazione comunitaria.
Tale approccio stimola la costruzione di un modello di fruizione turistica comunitario, aperto, sostenibile, accessibile e digitale, mette al centro le persone e le comunità e propone al turista di avvicinarsi alla Destinazione assumendo un ruolo partecipativo per la cura dei luoghi, diventando cittadino attivo temporaneo, oltre che fruitore, attraverso il contatto diretto con la comunità e l’ambiente.

L’idea forza del progetto – si precisa in una nota – è concedere fondi pubblici ad una rete di imprese private, sostenute da enti pubblici attraverso lo strumento del Patto di Collaborazione, per costruire insieme con le comunità una grande infrastruttura turistica a impatto quasi zero, aperta, pubblica, gratuita, sempre fruibile con possibilità di estensioni, deviazioni, ramificazioni. “Quando da adolescenti, guardando le montagne che fanno da cornice alla Valle del Melandro, per la prima volta abbiamo avuto l’idea di camminarle tutte facendo il giro completo, non immaginavamo che quella sarebbe stata la scintilla che ci avrebbe portato dove siamo oggi ovvero a un passo dal realizzare il cammino del Melandro attraverso un progetto di sviluppo locale partecipato. Dal 2020 insieme a un gruppo di liberi cittadini abbiamo deciso di collegare vecchi tratturi, sentieri dismessi e altri percorsi già segnati. Abbiamo iniziato ad accompagnare i primi gruppi e oggi, grazie al finanziamento dell’Avviso Montagna Italia, il sogno è diventato realtà: il primo cammino interamente in Basilicata vedrà finalmente la luce.”
Queste le dichiarazioni di Emanuele Sileo e Rocco Perrone, di Ivy Tour Di Scopica, capofila di Progetto, ai quali si aggiungono due soggetti co-proponenti privati, Scai Comunicazione e Ferula Viaggi, oltre a l’Associazione Al Parco e l’Associazione Petra, Partner per la realizzazione di specifiche Azioni e con i quali sono stipulati singoli Accordi di partenariato in co-finanziamento.

Il Progetto incide sull’area geografica interregionale denominata Marmo Platano – Valle del Melandro, perimetrata dal Cammino, che attraversa i Comuni di Satriano di Lucania, firmatario del Patto di collaborazione, Pignola, Savoia di Lucania, Sant’Angelo Le Fratte, Sasso di Castalda, Brienza, Tito in Provincia di Potenza e Atena Lucana in Provincia di Salerno, che supportano il progetto e attraverso Delibere di Giunta Comunale e si sono impegnati a firmare il Patto di Collaborazione. “A nome della comunità esprimo la grande soddisfazione per la vincita di questo bando candidato da un’organizzazione di Satriano di Lucania e che rappresenta un’opportunità unica per l’intera Valle del Melandro. Attraverso il regolamento comunale per la gestione dei beni comuni, che abbiamo approvato nel 2019, e in qualità di comune capofila parteciperemo attivamente alla realizzazione del cammino e delle tante iniziative collegate al progetto”, questo il messaggio di Umberto Vita, sindaco di Satriano di Lucania.

Il Patto è stato siglato anche dai Cittadini attivi volenterosi di apportare il loro contributo alla realizzazione del Progetto: Raffaele OstuniDonato PerroneDomenico PetrulloVincenzo Loisi, Ente esponenziale “Associazione Guide ufficiali ed esclusive del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’agri – Lagonegrese – ONLUS”. Il Progetto vedrà inoltre coinvolti tutti i soggetti chiave e portatori di interesse sulla materia operanti nell’area di riferimento: l’Ente Parco Nazionale Appennino Lucano, gli operatori economici, l’APT Basilicata, il CAI, i Consorzi di promozione turistica territoriale, oltre a tutti i Cittadini civili e attivi residenti dell’area e portatori del valore immateriale.

30 dicembre 2022 – Chiesa Madre – Santa Maria ad Nives, Sant’Angelo le Fratte (PZ). Concerto “Pastorale lucana”

Venerdì 30 dicembre 2022 alle ore 19:00 a Sant’Angelo le Fratte (PZ), nella Chiesa Madre – Santa Maria ad Nives – “Pastorale lucana”, concerto di suoni e poesia che vedrà l’ Ensemble dell’ Orchestra Sinfonica ICO 131 della Basilicata e la voce narrante di Nicole Millo protagonisti di un colto e raffinato omaggio in musica e versi alla tradizione lucana e alla musica popolare del Natale. Ingresso libero.

L’ORCHESTRA SINFONICA ICO 131 DELLA BASILICATA – Il progetto della istituzione di una Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata è finalizzato ad instituire per la prima volta un’Orchestra Sinfonica della Basilicata.

Visto il D.M. emanato in data 25/10/2021 dal Ministro Franceschini e relativo alla costituzione di Istituzioni Concertistiche Orchestrali (ICO) nei comuni che ospitano i conservatori di musica e nelle Regioni in cui non hanno sede Istituzioni Concertistiche Orchestrali già operanti, è stata costituita a Potenza in data 3 gennaio 2022, l’Associazione Musicale no profit denominata “Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata” al fine di candidare al FUS un progetto che prevede finalmente la nascita di una compagine orchestrale nella nostra regione, candidatura che prevedeva l’invio del progetto entro il 28 febbraio 2022. L’associazione è costituita da PASQUALE EDUARDO SCAVONE che ha assunto il ruolo di presidente, FRANCESCO ZINGARIELLO (vicepresidente) GIOVANNA ANTONIA D’AMATO e PASQUALE MENCHISE (consiglieri). Le sedi operative sono nel Comune di Potenza (PZ) in Piazza Vittorio Emanuele II n. 14 e nel Comune di Matera (MT) alla Via Fratelli Grimm n. 15.

Con la delibera della Giunta Comunale N.15 del 26/01/2022, la Città di Potenza ha aderito al progetto anche nella sua veste di città Capoluogo di regione. Lo stesso hanno fatto altri partner, costituendo al momento una rete consolidata di operatori privati del settore (così come richiesto dal D.M. Franceschini del 25/10/2021); inoltre il progetto è sostenuto da un’articolata e significativa rete istituzionale che al Comune di Potenza vede affiancarsi Regione Basilicata, Provincia di Potenza, ANCI Basilicata, Università degli Studi della Basilicata, Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, Conservatorio “G. da Venosa” di Potenza, Gruppi di Azione Locale (GAL) Regionali, Liceo Musicale e Coreutico “W. Gropius” di Potenza, Liceo Musicale “Q. O. Flacco” di Venosa, Istituto “Tommaso Stigliani” di Matera, oltre a tanti Comuni della Provincia di Potenza e di Matera.

È, questo, un aspetto particolarmente rilevante che evidenzia la condivisione su base regionale di enti pubblici, istituzioni di formazione, soggetti privati che rappresentano a vario titolo tutto il territorio della regione dando vita, di fatto, innanzitutto ad una virtuosa pratica di collaborazione fondata principalmente sulle esigenze del settore. Una esperienza unica in cui il mercato culturale (e gli operatori di esso) possa orientare nel merito le visioni e le scelte che la componente pubblica può favorire e facilitare, con particolare attenzione a idee e obiettivi che il progetto si sta ponendo anche in termini di innovazione sociale, culturale e tecnologica. In secondo luogo, la vasta composizione della rete, garantisce la “regionalità” del progetto, a cui si auspica possano ancora aderire ulteriori autorevoli partner. Una sfida nuova per la Basilicata, sede di due prestigiosi e storici conservatori di musica nelle città capoluogo, che si contraddistingue per le sue tantissime piccole e medie comunità che popolano un territorio appenninico di “aree interne”, molto spesso lontane dai consueti circuiti di fruizione culturale, per cui l’istituzione di un’orchestra stabile rappresenta un significativo apporto di occupazione giovanile ai tanti diplomati e laureati delle Istituzioni AFAM presenti in Regione ed ai tanti profili professionali che ne costituiscono l’indotto, oltre a favorire inevitabilmente il rafforzamento della proposta culturale su tutto il territorio.

Il progetto dell’orchestra sinfonica ICO 131 della Basilicata, organismo di recente costituzione, è contraddistinto da un alto profilo artistico. Riconosciuto con decreto dal MIC nel 2022, l’orchestra è composta da numerosi musicisti selezionati con una audizione che ha visto  la partecipazione di oltre 300 candidati provenienti da tutta Europa e che ha portato all’individuazione di 80 idonei per comporre i vari settori dell’organico. Sin dalla sua nascita ha da subito attirato l’attenzione di solisti e direttori nonché di operatori culturali che l’hanno immediatamente inserita in cartelloni di prestigio. È recentissimo il grande successo ottenuto presso lo storico teatro Petruzzelli di Bari, nel quale si è esibita con un entusiastico riscontro del numeroso pubblico. L’ orchestra ha già al suo attivo numerose produzioni e concerti che l’hanno vista protagonista nei tanti comuni della Basilicata ed in particolare degli splendidi contenitori storici che la regione offre, e sono già in programma alcune incisioni discografiche con importanti etichette. La definizione del programma dell’orchestra è affidata al maestro Marco Renzi, direttore artistico della ICO, con il supporto del comitato artistico di cui fanno parte i soci fondatori. orchestra131basilicata.it

Nicole Millo – Figlia dell’attore Achillo Millo, a soli 8 anni ha esordito nel cinema con il film Roma di Federico Fellini, regista che incontrerà nuovamente anni dopo sul set di Ginger e Fred. Ha debuttato in numerose produzioni del Teatro Argentina di Roma con tournée in Italia e all’estero, “Oreste” di Euripide diretto da Luigi Squarzina, “Qui comincia la sventura del Signor Bonaventura” di Sergio Tofano. Per le tre reti nazionali, oltre ad aver ricoperto ruoli importanti in diversi sceneggiati e radiodrammi, ha partecipato a numerosi programmi con lettura di poesia e prosa e ha prestato la sua voce per doppiaggi e documentari. Nel 1993 ha condotto il programma “La Cornucopia” di Daniela Sbarrini su Radiouno. Per Raidue, 200 puntate della trasmissione per ragazzi “Patatrac” nella stagione 1898-1990. Da circa 15 anni vive in Basilicata dedicandosi allo studio ed alla lettura della poesia, impegno che le ha consentito la realizzazione di recitals, tra cui “Lucania nel cuore” su liriche di Sinisgalli e Scotellaro; nel 2005 ha curato un CD antologico di poeti lucani contemporanei “La Memoria e l’identità”. Negli ultimi anni è impegnata anche nel “Teatro Natura”, nell’allestimento di spettacoli e video su temi ecologici.

ETERNA POMPEII: ARRIVA SU ITsART IL DOCUMENTARIO DEDICATO AL RESTAURO DELLA CASA DEI VETTII

Un viaggio in anteprima all’interno della domus prossima alla riapertura al pubblico Una produzione originale ITsART

Eterna Pompeii. Il restauro della casa dei Vettii

– Il documentario Eterna PompeiiIl restauro della casa dei Vettii sbarca su ITsART, disponibile gratuitamente a questo link  ITsART. Un racconto esclusivo che narra il restauro della domus romana più sontuosa e celebre dell’epoca, un’opera densa di storia e bellezza. Grazie al documentario – una produzione originale ITsART, realizzato da Except, in collaborazione con il Parco archeologico di Pompei – è possibile ripercorrere passo dopo passo tutti i lavori di restauro e visitare in anteprima la casa, prossima alla riapertura al pubblico.

La Casa dei Vettii, edificio iconico del Parco Archeologico di Pompei, è una tra le più ricche e famose di Pompei, posta sotto la protezione di Priapo dio della prosperità, dipinto a destra della porta, che simboleggia la prosperità economica dei proprietari, i liberti Aulus Vettius Restitutus e Aulus Vettius Conviva, divenuti ricchi grazie al commercio. Attraverso lo sguardo appassionato di Francesco Serpico – l’attore napoletano che interpreta Nino Sarratore nella serie tv L’amica geniale – il documentario permette di entrare nella villa durante i lavori di restauro, incontrare i professionisti che ci lavorano e scoprire le difficoltà e le sfide di un’impresa che riconsegna al pubblico un patrimonio immenso di bellezza, sepolto, quasi duemila anni fa, dall’eruzione del Vesuvio.

Perno della Casa dei Vettii è il grande giardino colonnato (peristilio), ricco di statue con zampilli d’acqua, su cui si affacciano le stanze più riccamente decorate della dimora. Tra queste il famoso salone con i fregi di Amorini ritratti mentre svolgono le principali attività produttive dell’epoca: dalla vendita del vino alla pulitura delle vesti, dalla coltivazione dei fiori alla vendemmia, dall’oreficeria alla creazione di profumi. Nella zona della cucina invece spicca un larario (edicola sacra) dipinto, mentre l’ambiente adiacente, decorato con una serie di quadretti erotici, era forse destinato ad una schiava prostituta Eutychis.

Eterna Pompeii. Il restauro della casa dei Vettii, una produzione originale ITsART con la partecipazione di Francesco Serpico, diretto da Fabrizio Fichera, scritto da Filippo Nicosia e realizzato da Except, ospita le testimonianze del direttore Gabriel ZuchtriegelArianna Spinosa, funzionario architetto del Parco e Direttore dei Lavori di cantiere, Roberto Pisani, Kim Jiwon, Daniela Ricciardone, Giorgia Facciolongo, Ignazio Carlo Raucci, Chiara Coticelli e Sara Pagano.

Eterna Pompeii. Il restauro della casa dei Vettii

Testo, video e foto dagli Uffici Stampa ITsART e Parco Archeologico di Pompei

Alla scoperta dei luoghi del Cammino di San Francesco Caracciolo

Alla scoperta dei luoghi del Cammino nell’Alto Casertano

Dal 18 al 28 dicembre 2022 un ricco calendario di eventi culturali ed enogastronomici animerà cinque comuni dell’alto casertano (Calvi Risorta, Pietravairano, Presenzano, Vairano Patenora, Teano) grazie al progetto “Alla scoperta dei luoghi del Cammino di San Francesco Caracciolo patrono dei cuochi” finanziato nell’ambito del POC CAMPANIA 2014-2020 – PROGRAMMA DI PERCORSI TURISTICO-CULTURALI, NATURALISTICI ED ENOGASTRONOMICI PER LA PROMOZIONE TURISTICA DELLA CAMPANIA. PERIODO “OTTOBRE 2021 – DICEMBRE 2022”.
Il filo conduttore dell’iniziativa è appunto il Patrono dei Cuochi d’Italia, San Francesco Caracciolo: sua madre era originaria di Teano ma soprattutto questi territori, che collegano Abruzzo e Molise con Napoli, furono da lui attraversati più volte nel corso della sua vita. Ecco allora che tante eccellenze enogastronomiche tipiche di questo territorio e vanto della grande cucina campana, acquistano un sapore particolare in più, che invita a scoprire anche le numerose bellezze paesaggistiche, architettoniche, culturali.
La partecipazione agli eventi è gratuita e consente di vivere molte, diversificate e sorprendenti esperienze, grazie alla collaborazione di associazioni e operatori qualificati.

  • Alla scoperta dei luoghi del Cammino di San Francesco Caracciolo Calendario eventi 2022 in collaborazione con i comuni di: Presenzano, Vairano Patenora, Pietravairano, Teano, Calvi Risorta
  • Domenica 18 Dicembre, Vairano Patenora “Sui passi di San Francesco Caracciolo” Alla scoperta del Lupino Gigante, presidio Slow FoodDomenica 18.12.2022 – “Sui passi di San Francesco Caracciolo” – Vairano Patenora
  • Domenica 18 Dicembre, Teano Trekking urbano tra Storia e Sapori Alla scoperta dei luoghi Caracciolini e del Cece di Teano presidio Slow Food
  • Venerdì 23 Dicembre, Pietravairano I tesori gastronomici ai piedi del Teatro Tempio Monte San Nicola – I mais e i grani tradizionali
  • Martedi 27 Dicembre, Calvi Risorta Aspettando il Natale con i produttori Slow alla scoperta del guanto caleno, e del fagiolo a Pizzella
  • Mercoledì 28 Dicembre, Presenzano Cammino di San Francesco Caracciolo Cammina, conosci e degusta a Presenzano alla scoperta della nocciola mortarella e della mela annurca
  • 29 Dicembre – il Comune di Teano – Convegno ore 10.30 Alla scoperta dei luoghi del Cammino di San Francesco Caracciolo patrono dei cuochi – Per lo sviluppo del Turismo lento religioso ed enogastronomico
  • Per info e prenotazioni
  • segreteria@camminodisanfrancescocaracciolo.com
  • Cammino di San Francesco Caracciolo

POC 2014 – 2020 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE CAMPANIA AGENZIA CAMPANIA TURISMO –  Intervento co-finanziato dal POC Campania 2014-2020. Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e la cultura. Programma unitario di percorsi turistici di tipo culturale, naturalistico ed enogastronomico di portata nazionale e internazionale camminodisanfrancescocaracciolo.com

Aeroporto di Napoli e il nuovo spazio espositivo Art Gate. – Mostra Salvatore Emblema. La materia del Cielo (23 dicembre 2022 – 30 marzo 2023)

E’ stata inaugurata, nella sala imbarchi dell’Aeroporto di Napoli, la mostra Salvatore Emblema. La materia del Cielo (23 dicembre 2022-30 marzo 2023), alla presenza dell’amministratore delegato di Gesac Roberto Barbieri e del direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger. Presenti anche la moglie dell’artista Raffaela Auricchio, i figli e gli altri componenti della famiglia Emblema che a Terzigno, nel Vesuviano, portano avanti il Museo Emblema in cui rivive la ricerca condotta tra gli anni Sessanta e Settanta da un artista che seppe coniugare, nelle sue opere, gli elementi essenziali e identitari della sua terra con il linguaggio astratto di matrice americana.

La mostra Salvatore Emblema. La materia del Cielo suggella una più stretta collaborazione tra l’Aeroporto Internazionale di Napoli e il Museo e Real Bosco di Capodimonte, due importanti attori dello sviluppo in chiave turistica della città di Napoli, ed inaugura il nuovo spazio espositivo “ART GATE” nella zona imbarchi. Uno spazio interamente dedicato alla scena artistica campana, in cui si alterneranno periodicamente mostre capaci di mettere in risalto la vivacità culturale di una città stratificata di storia e di arte, sempre protesa verso la sperimentazione di nuovi linguaggi e l’accoglimento delle più svariate istanze culturali.

La mostra – La mostra Salvatore Emblema. La materia del Cielo, a cura di Sylvain Bellenger, con il supporto storico-scientifico del Museo Emblema si compone di cinque grandi opere pittoriche risalenti alla prima metà degli anni Sessanta, quando Salvatore Emblema declinava la sua formazione di matrice informale in una ricerca di tipo spiccatamente materico e gestuale. Ricorrenti le forme dell’ovale e del quadrato che da un lato hanno memoria della pittura pompeiana e dall’altro sembrano aprire finestre ipotetiche all’interno dello spazio del quadro. “Autoritratti”, li chiamava l’artista scherzando. Ammiccando così alla possibilità di una pittura, sempre più libera da schemi compositivi complessi, capace di poter diventare quasi una superficie riflettente, come uno specchio. Superficie che l’artista carica di materia, inserendo cenere e sabbie vulcaniche all’interno dell’impasto coloristico.

Anche il gesto è protagonista di queste opere: movimenti a volte ampi e distesi, altri più nervosi e aggressivi operati spesso senza pennello, ma con utensili in legno e metallo costruiti all’occorrenza. Si coglie qui il tentativo – ancora non preordinato – di sondare il quadro nel senso della profondità, di scoprirne per tappe la materia tessile sottostante. Sono gli anni che precedono il progressivo “raffreddamento” dell’approccio pittorico e del “ripensamento” della tela di juta non come supporto della materia cromatica, ma come materia essa stessa. Materia altra, trasparente.

La Materia del Cielo è una mostra su Emblema non priva di una calibrata valenza di studio su un periodo breve ma intenso di ricerca. Sono i primi anni Sessanta e l’artista va selezionando progressivamente gli elementi distintivi del proprio lavoro. Si riconoscono già le fasce quadrangolari degli anni successivi. L’interesse verso la trama e l’ordito della tela che in alcuni punti è già portata alla luce tra le masse di colore. E’ già rintracciabile quel ragionare per moduli compositivi minimi che accompagneranno la produzione di Emblema per tutti i successivi anni Settanta. Una mostra sul cielo in cui l’aria si traduce in massa fisica ed il riflesso luminoso è quasi scavato nella materia pittorica. D’altronde il cielo, nella storia dell’arte, non ha mai nascosto una sua certa ambiguità: è una massa indivisa di spazio che si può rappresentare solo per frammenti. Ed è proprio nel tentativo di restituire l’emozione del cielo, della luce cangiante di un tramonto e del gioco delle nuvole che la pittura ha iniziato a diventare movimento.

Il passeggero che arriva in aeroporto sarà condotto verso la mostra La Materia del Cielo attraverso una serie di frasi-aforisma di Salvatore Emblema che, di fatto, lo condurranno, passo dopo passo, nell’intento di completare la narrazione, progressivamente verso la nuova zona “ART GATE”, presso l’area d’imbarchi C20, per visitare le opere in esposizione.

  • Eccole in sequenza:
  • Oggi ti regalo il Cielo…dentro una scatola di Nuvole
  • Lo sai che faccio il Pittore solo perché non ho imparato a Volare
  • Il Cielo sopra casa mia l’ho camminato tutto, a piccoli passi
  • Nel Cielo non ci sono Muri… ma ci sono i quadri, dovunque guardi
  • Da ragazzo avevo un Aereo fatto di Pietra e di Luce, me l’avevano regalato
  • L’unica architettura che capisco è quella del Respiro, del Vento e degli occhi tuoi
  • Da piccoli tutti coloriamo il Cielo, io poi, ho provato a dipingerci sopra
  • Di cos’è fatto il Cielo? Pare nulla eppure d’azzurro ti sostiene le nuvole

E poi c’è la frase La Pittura ti leviga gli Occhi ma ti affila l’Orizzonte che accompagna un’installazione artistica volta ad incorniciare il paesaggio aeroportuale dalle vetrate che si affacciano sulla della pista di atterraggio e decollo, come fosse parte dell’opera stessa di Salvatore Emblema, artista da sempre affascinato dal paesaggio e dall’interazione del visitatore proprio attraverso le sue opere che diventano così “mezzo”, strumento di connessione dell’uomo con l’ambiente esterno in cui è immerso e vive.

Infine, l’Emblema-pensiero, che accoglie i passeggeri in arrivo a Napoli invitandoli a scoprire la complessità e la meraviglia della città, si può riassumere così:
Qui dove abito io, i cieli quando sono dipinti,
sono così belli che sembrano veri.
E quelli veri invece, sono azzurri
proprio come quelli che noi pittori inseguiamo nei quadri.
Dove abito io ci sono questi cieli qua.
E poi c’è il Mare che non si sta mai fermo.
E una Terra che può diventare
nero forte, giallo luce o rosso timido.
Qui da noi si dice di tutto,
e lo vedrai con i tuoi occhi,
che com’è in cielo così è pure in terra.
(Salvatore Emblema)

I protagonisti “E’ un privilegio per noi essere partner di chi, come Sylvain Bellenger e la sua struttura, ha dimostrato che nella nostra città si può lavorare con qualità ed efficacia. L’accordo pluriennale con Capodimonte ci permette di offrire ai nostri passeggeri un’esperienza culturale unica che crea una forte connessione con il territorio. Il progetto di partenariato, che unisce due grandi attrattori turistici come Capodimonte e Capodichino, prevede altre installazioni artistiche in aeroporto ed il sostegno alla mostra in programma l’anno prossimo al Louvre, dove saranno esposti vari capolavori del Museo di Capodimonte”, commenta Roberto Barbieri, Amministratore Delegato di GESAC. “Capodimonte, Capodichino. La toponomastica ci rimanda a legami antichissimi, molto prima che l’uomo pensasse di volare nel cielo, ma cercava nel cielo e nella terra i segni del suo destino che provava ad intuire. Le antiche civiltà come Napoli sono costituite da una memoria antichissima che hanno dimenticato con il passare del tempo, ma che ne costituisce l’essenza, a loro insaputa. Sono gli artisti, con la loro sensibilità e la loro inquietudine, a ricordarcelo. La mostra La Materia del Cielo, organizzata in un aeroporto – chi l’avrebbe mai detto – celebra molto più di una collaborazione, celebra l’unione di visioni e forze che uniscono il passato e il futuro. Quale migliore messaggio di accoglienza e di ospitalità può dare una città se non quello di un artista come Salvatore Emblema che ha fatto della ricerca della sua terra il segno della modernità? Ringrazio Roberto Barbieri per la sua apertura e la sua visione vivace, che spinge i limiti della cultura e dell’economia sempre più in là, perché sappiamo tutti che non ci può essere una grande società senza una grande economia e non c’è una grande arte senza una grande società. La mostra La Materia del Cielo, inoltre, introduce i viaggiatori alla più ampia monografica che abbiamo dedicato all’artista a Capodimonte nella Reggia e nel Cellaio del Real Bosco, visitabile fino alla tarda primavera del 2023” afferma il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger e curatore della mostra.

“Come famiglia Emblema e come nascente Fondazione, siamo onorati di partecipare a questo progetto. Credo che Salvatore ne sarebbe stato entusiasta, come un bambino. Il cielo, il volo, l’idea stessa dell’oggetto aereo sono radicate nella sua giovinezza. Quand’era ragazzo aveva un aereo per giocattolo, un bombardiere americano lasciato nel ’44, vicino casa sua. Fantasticava di volare sicuramente, come tutti i ragazzi. Ma probabilmente stava già prendendo le misure al cielo. Recitava la parte del pilota, ma secondo me era già pittore” così spiega la scelta del tema della mostra la moglie dell’artista e presidente del Museo Emblema Raffaela Auricchio.

  • Informazioni utili
  • Titolo: Salvatore Emblema. La Materia del Cielo
  • A cura di Sylvain Bellenger, con il supporto storico scientifico del Museo Emblema
  • Date: 23 dicembre 2022-30 marzo 2023
  • Dove: Aeroporto di Napoli (area imbarchi, C20)
  • Ingresso libero dopo i controlli di sicurezza

BiografiaSalvatore Emblema (Terzigno, 1929 – 2006). Dopo aver frequentato l’istituto d’arte e la Scuola del Corallo di Torre del Greco, la sua ricerca prende avvio a Roma, dove si trasferisce nel 1948, portando con sé i primi lavori: collages di foglie disseccate (“fullografie”) il cui successo gli aprirà le porte dei circoli artistici di via del Babuino. Nel corso degli anni Cinquanta sperimenta nuovi materiali, passando dalle foglie alle pietre e alle terre vulcaniche, che compariranno nelle opere esposte nelle prime personali, a cominciare da quella del 1956 presso la Galleria San Marco. Nello stesso anno si reca negli Stati Uniti dove intraprende un percorso di studio e di comprensione profonda delle proprie esigenze creative. Conosce gli artisti della School rimanendo colpito, soprattutto, dalla ricerca di Mark Rothko. Agli inizi degli anni Sessanta vive tra Roma e Napoli. Lavora come scenografo a Cinecittà realizzando interni per numerosi film, tra i quali La strada di Federico Fellini. Nasce in quegli anni una serie di opere caratterizzate da una profonda istanza materica. Nella seconda metà del decennio vedono la luce le prime “tele nude”, incorniciate da fasce di colore. Lo spazio reale e quello pittorico coesistono in una matrice unica e si esaltano l’un l’altro. È un ulteriore passo verso quella che sarà la sua conquista più personale: la “Trasparenza”, canonizzata da Giulio Carlo Argan nel 1979. Le tele “detessute”, come le definisce Palma Bucarelli, sono l’oggetto di numerose esposizioni durante tutto il corso degli anni Settanta. Quel grande fermento creativo culmina nel 1979 con due importanti esposizioni: a Ferrara, al Palazzo dei Diamanti, e a Napoli alla Villa Pignatelli. Nel 1980 e nel 1982 partecipa alla Biennale di Venezia. Gli anni Ottanta segnano altre importanti tappe. Un suo autoritratto sul tema della trasparenza è scelto da Argan per la collezione degli Uffizi di Firenze, tiene personali alla galleria comunale di Cesena (1981) e al Palazzo Reale di Napoli (1985). Nel 1982 tiene una mostra al Museo Bojmans di Rotterdam, dedicata al suo lavoro ambientale. Negli anni la pittura di Emblema è andata acquistando in scioltezza, agilità compositiva e urgenza di esecuzione: il rapporto tra la luce, la materia e gli elementi fondanti della pittura si è sviluppato per semplificazioni successive, secondo le regole di una “matematica emotiva”, definizione proposta dal critico israeliano Amnon Barzel. capodimonte.cultura.gov.it

Palazzo Galasso, Sant’Angelo Le Fratte (Pz) – Mostra d’Arte Moderna e Contemporanea “POSTAZIONI DI PACE” – 17 dicembre 2022 / 10 gennaio 2023 

Sarà inaugurata Sabato 17 dicembre 2022, alle ore 17.30,  presso alcuni padiglioni di Palazzo Galasso a Sant’Angelo Le Fratte (Pz), la Mostra d’arte moderna e contemporanea “POSTAZIONI DI PACE” con le opere degli artisti Pietro Ditaranto, Teri Volini, Luciana Coletta, Gino Cafarelli e Michele Luongo, in esposizione fino al 10 gennaio 2023.

  • Saluti istituzionali:
  • – Michele Laurino, Sindaco  di Sant’Angelo Le Fratte 
  • – Christian Giordano, Presidente della Provincia di Potenza 
  • – Piero Marrese, Presidente della Provincia di Matera
  • Con la partecipazione di:
  • – Sindaci della Valle del Melandro,  
  • – Prof.ssa Agnese Belardi
  • – Artista Teri Volini (Glifi – “Le Società pacifiche ancestrali e la loro arte”)
  • Coordinamento e direzione artistica: 
  • Luciana Coletta
  • Moderatrice: Mariagrazia Cianciulli, giornalista
  • Presentazione delle opere e delle installazioni:
  • Katya Madio, critica d’Arte
  • Intermezzi musicali e brani di accompagnamento a cura di:
  • Andrea Paffetti, pianoforte 
  • Martina Cafarelli, violino
  • Lettura teatralizzata di brani sulla pace a cura di:
  • Luca Cafarelli
  • Intermezzi a cura del cantautore di Pace Raffaele Mario Arteca
  • Presenti le Artigiane di Pace: 
  • – Salotto letterario “Donata Doni” di Lagonegro
  • – Patrizia Mazzola per le donne di solidarietà la “Nuova Cittadella”
  • – Opere a grafite della giovane artista Ornella Anna Gaia Senesi.

L’inaugurazione sarà preceduta, alle ore 16:00, dalla Marcia con la coperta della Pace, patrocinata dalla Regione Basilicata – Protezione Civile, Provincia di Potenza e Unicef, e alla quale parteciperanno anche i sindaci di Sant’Angelo Le Fratte (Pz) Michele Laurino, Rosina Ricciardi (Savoia di Lucania), Umberto Vita (Satriano di Lucania), Rocchino Nardo (Sasso di Castalda), Antonio Giancristiano (Brienza) e Christian Giordano (Vietri di Potenza).

“Una delle mie OPERE  attinenti,  in installazione : LA BANDIERA ISRAELO–PALESTINESE,  una Contaminazione possibile ed auspicabile: I SIMBOLI E I COLORI DI ENTRAMBE LE NAZIONI  SONO STATI “FORMATI” TRAMITE LA CERTOSINA SCRITTURA DELLA PAROLA PACE  RIPETUTA INNUMEREVOLI VOLTE, NELLE DUE LINGUE, ARABO ED EBRAICO,  CON UN INTENSO LAVORO CONCRETAMENTE REALIZZATO  NEL 2005. 

LE DUE BANDIERE SONO STATE SIMBOLICAMENTE FUSE:  NESSUNA CANCELLAZIONE DELLE PECULIARITÀ PROPRIE AD OGNI PERSONA O POPOLO, MA UN AMPLIAMENTO DELLA  VISIONE, FONDATA SULLA   PACE, FRATELLANZA E SOLIDARIETÀ PER LA SPECIE UMANA NEL TERZO MILLENNIO.”  Teri Volini – Felici Contaminazioni 

Napoli – “IL NATALE TRA MUSICA e POESIA” – Rassegna musicale a cura dell’Associazione Culturale Napolinova – 9, 15, 22 dicembre 2022

  • Giovedì 22 dicembre concluderà la rassegna il pianista di fama internazionale Antonio Pompa-Baldi che, protagonista de “La natività come viaggio tra inferno e paradiso, tra popoli e tradizioni”, eseguirà anche una fantasia – insieme di temi natalizi di diverse culture – dal titolo “Dicembre 2022”, appositamente composta per la rassegna da Roberto Piana, compositore di chiara fama.
  • Programma:
  • Musiche di: Respighi, Bach-Busoni, Castelnuovo-Tedesco, Piana
  • Pianoforte: Antonio Pompa-Baldi
  • Il Natale tra Musica e Poesia – Chiesa di Santa Teresa a Chiaia

Si terrà il 9, il 15 e il 22 dicembre 2022 alle ore 18:45 a Napoli, presso la Chiesa di Santa Teresa a Chiaia – Via Vittoria Colonna, 22 – la rassegna musicale “IL NATALE TRA MUSICA e POESIA”, a cura dell’Associazione Culturale Napolinova, direzione artistica di Alfredo de Pascale.

La rassegna, in programma nell’ambito della manifestazione “Altri Natali. A Napoli. Co’ tutti i sentimenti.” promossa e finanziata dal Comune di Napoli, coniugando attraverso la musica e la poesia i temi proposti dall’Ente, vuole rappresentare un momento di riflessione su quanto e come le differenze uniscano (Alfredo de Pascale). Protagonisti delle tre serate saranno artisti giovani e di fama nazionale ed internazionale che, con note, versi e parole di epoche e culture diverse, offriranno una narrazione di alto valore artistico e di grande emozione.

  • Venerdì 09 dicembre, inaugurerà la rassegna l’Orchestra Giovanile Napolinova diretta da Francesco D’Ovidio, affiancata dalla voce di Daniela Del Monaco, in un viaggio tra musica e poesia dal titolo “Il Natale tra musica e letteratura, tra passato e presente”.
  • Programma:
  • Musiche di: Haendel, Corelli, Gershwin, D’Ovidio e brani tipici del Natale.
  • Poesie e brani letterari di: Marotta, Madre Teresa di Calcutta, Merini, Quasimodo
  • Musicisti: Orchestra Giovanile Napolinova
  • Voce recitante: Daniela Del Monaco
  • Direttore: Francesco D’Ovidio
  • Giovedì 15 dicembre, saranno il soprano Paola Francesca Natale e il pianista Francesco Pareti ad esibirsi in una sequela di brani tratti da opere dedicate al Natale, alla Madonna e alla Natività nei diversi culti e periodi storici, ne “Il canto come celebrazione della natività tra culti e religioni”.
  • Programma:
  • Musiche di: Mercadante, Gruber, Mendelssohn, Liszt, Butler
  • Soprano: Paola Francesca Natale
  • Pianoforte: Francesco Pareti
  • Giovedì 22 dicembre concluderà la rassegna il pianista di fama internazionale Antonio Pompa-Baldi che, protagonista de “La natività come viaggio tra inferno e paradiso, tra popoli e tradizioni”, eseguirà anche una fantasia – insieme di temi natalizi di diverse culture – dal titolo “Dicembre 2022”, appositamente composta per la rassegna da Roberto Piana, compositore di chiara fama.
  • Programma:
  • Musiche di: Respighi, Bach-Busoni, Castelnuovo-Tedesco, Piana
  • Pianoforte: Antonio Pompa-Baldi
  • In occasione dei concerti sarà possibile accedere alla Chiesa anche da Via del Parco Margherita, 6.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti (max 200).

Napoli. La cappella Pappacoda

La cappella Pappacoda (o anche cappella di San Giovanni dei Pappacoda) è una cappella monumentale di Napoli; si erge in largo San Giovanni Maggiore, adiacente alla basilica di San Giovanni Maggiore e di fronte al palazzo Giusso, nel centro storico della città.

Storia – La cappella fu voluta nel 1415 come cappella di famiglia da Artusio Pappacoda, consigliere e siniscalco di re Ladislao I d’Angiò. intitolata anch’essa a San Giovanni Evangelista Nella seconda metà del Settecento la chiesa fu interessata da lavori di rifacimento dell’interno, commissionati da Giuseppe Pappacoda che per l’occasione fece affiggere all’interno una inscrizione celebrativa degli esponenti della famiglia che si sono occupati della fondazione della cappella e del suo restauro. Negli ultimi decenni del Novecento fu eretta una grande cancellata che precede il tempio, in modo da impedire vandalismi e saccheggi. Attualmente la chiesa è in concessione d’uso all’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, che la utilizza come sede per le sedute di laurea.

Descrizione – La facciata è in tufo giallo con sul fianco sinistro un monumentale campanile che si caratterizza per un’associazione cromatica nei materiali impiegati, il tufo giallo e il piperno grigio scuro. Datato XV secolo, rappresenta un unicum artistico della città, essendo le sue forme tipiche dell’arte gotica-durazzesca. Esso presenta archetti trilobi e colonnine binate, finestre bifore e nelle parti alte, numerosi frammenti scultorei marmorei di epoca romana reimpiegati nell’opera, fra cui: sulla facciata principale una grande testa in marmo bianco e ritratti di coniugi a mezzo busto; mentre su quella laterale è un rilievo funerario con la scena del Ratto di Prosperina ed una testa di Giunone. L’ingresso è decorato da un sontuoso portale ogivale gotico, in marmo bianco e piperno, di Antonio Baboccio da Piperno, datato al 1415. Questo, ricco di decorazioni a motivi floreali e slanciato verso l’alto, vede sul vertice superiore più estremo il San Michele Arcangelo con sotto ai piedi il drago sconfitto; ai lati ci sono gli Arcangeli Raffaele e Gabriele. Più in basso ancora è il Cristo con il libro eterno, ai cui piedi è di nuovo raffigurato in bassorilievo tra angeli e con scudo nell’atto dell’incoronazione, al cui centro della scena è posto lo stemma del casato Angiò-Durazzo di Napoli. Più in basso ancora, in una lunetta circondata da angeli sulla cui architrave, in altorilievo, è Gesù Bambino tra Evangelisti, è posta tra San Giovanni Evangelista e Battista la scultura della Madonna col Bambino in trono, sul cui fronte è un’incisione in caratteri gotici angioini. Sulle due colonne principali del monumento è infine scolpito lo stemma del casato Pappacoda: il leone su scudo intento a mangiare la sua coda rigirata. L’interno della cappella è a unica navata, rettangolare. Le sole opere custodite sono i due sepolcri della prima metà del Cinquecento di Angelo e Sigismondo Pappacoda dello scultore rinascimentale Girolamo Santacroce. Risalenti al periodo in cui si sono effettuati i rimaneggiamenti dell’interno su volontà di Giuseppe Pappacoda, nel corso quindi della seconda metà del XVIII secolo, sono invece i due Evangelisti datati 1772 circa del neoclassico Angelo Viva, un altare maggiore e, alle spalle, un San Giovanni Evangelista di stampo solimenesco. wikipedia

Domenica 18.12.2022 – “Sui passi di San Francesco Caracciolo”  – Vairano Patenora

  • Piazza Castello – Ore 09:00

Apertura stand di prodotti gastronomici locali e laboratori didattici a cura di Slow FoodVolturno con il coinvolgimento degli studenti dell’istituto comprensivo Garibaldi Montalcino e distribuzione del materiale  “Il Cammino di San Francesco Caracciolo”

  • Ore 16:00
  • Apertura stand di prodotti gastronomici locali e  laboratori didattici su il lupino Gigante di Vairano a  cura di SlowFoodVolturno
  • Ore 17:00
  • Visite guidate nel borgo medievale a cura del gr Rh +
  • Ore 20:00
  • BORGO Natale
  • Organizzato in collaborazione con la condotta Slow Food Volturno
  • Per info e prenotazioni
  • Mail: slowfood.volturno@gmail.com info@prolocovairanopatenora.it
  • Cell: 349 05 40 780
  • Tutte le attività sono gratuite
  • POC CAMPANIA 2014-2020 – PROGRAMMA DI PERCORSI  TURISTICO-CULTURALI, NATURALISTICI  ED ENOGASTRONOMICI  PER LA PROMOZIONE TURISTICA DELLACAMPANIA. PERIODO “OTTOBRE 2021 – DICEMBRE 2022”

Il Cammino di San Francesco Caracciolo è un itinerario che attraversa quattro regioni del cuore d’Italia – le Marche, l’Abruzzo, il Molise e la Campania – toccando splendide località dal mare all’entroterra, patrimonio di cultura, arte, natura e soprattutto enogastronomia. 

Un percorso a piedi (o in bicicletta) che nasce sui passi del Santo, il quale nella sua vita ha compiuto numerosi viaggi in Italia e in Spagna, e che si inserisce nella riscoperta dei cammini naturalistici, religiosi, culturali e spirituali proclamato dal Ministero dei Beni culturali nel 2016 (sono infatti più di 6500 i km di cammini ancora poco noti, che attendono di essere percorsi ed esplorati).

DA LORETO A NAPOLI

24 novembre / 7 dicembre 2022 – Pinacoteca Patiniana Castel di Sangro (AQ) – “Sotto il segno del rosso”, bipersonale di Serenella Gregorio e Mila Maraniello accompagnata da testi poetici di Slobodanka Ciric.

  • 24 novembre / 7 dicembre 2022
  • Pinacoteca Patiniana Castel di Sangro (AQ)
  • Via Leone, 4 – Palazzo De Petra
  • “Sotto il segno del rosso” 
  • Mostra bipersonale di Serenella Gregorio e Mila Maraniello
  • Testi poetici di Slobodanka Ciric
  • Vernissage 24 novembre 2022 ore 17.00
Una carezza, e poi...
Poi, schiaffi, graffi, calci!
Un bacio, e poi…
Poi, mi mordi, mi insulti! 
Ti fa sentire più forte, più maschio. più misero 
Ne hai bisogno,
temi la mia forza,  la mia libertà
Perché sai che, pur senza di te, Sono.
...
Eppure, bastava solo un bacio
una carezza, una parola: 
Rispetto.
Insieme.

Il 24 novembre 2022 alle ore 17.00 presso la Pinacoteca Patiniana di Castel di Sangro (AQ), Via Leone, 4 – Palazzo De Petra, sarà inaugurata “Sotto il segno del rosso”, la bipersonale di Serenella Gregorio e Mila Maraniello accompagnata da testi poetici di Slobodanka Ciric.

Cinzia Mattamira, responsabile della Pinacoteca Patiniana di Castel di Sangro, darà il benvenuto ad ospiti e presenti, mentre i saluti istituzionali saranno affidati a Enia Acconcia, Assessore ai Beni artistici e alle Pari opportunità del Comune di Castel di Sangro. L’evento sarà moderato dal sociologo e giornalista Giuseppe Giorgio.

La mostra, allestita in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è ad ingresso libero e sarà aperta al pubblico fino al 7 dicembre 2022 nei giorni lunedì, martedì, giovedì, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 20.00. Resterà chiusa il mercoledì e il venerdì.

La pinacoteca Patiniana si trova a Castel di Sangro, in provincia dell’Aquila, in Abruzzo. Aperta nel 2006 per esporre le opere dell’artista di Castel di Sangro Teofilo Patini e dei suoi allievi, è situata nel palazzo rinascimentale della famiglia De Petra, conosciuto anche come “Casa del Leone”, per la scultura posta al di sopra del portale d’ingresso del palazzo.

Molte opere sono dedicate alla vita pastorale di Castel di Sangro, essendo il Patini di stampo socialista e avendo voluto descrivere con la pittura le condizioni di povertà, ma anche la vitalità delle classi più povere del paese. La sezione più importante di dipinti è la Trilogia Sociale (Vanga e latte – L’Erede – Bestie da soma), in cui esprime al massimo il concetto della vita agricola abruzzese. Molte opere raffigurano anche il centro storico sulla rocca del paese castellino, mentre un’altra sezione ospita delle incisioni settecentesche di vari personaggi tratte dalla mitologia classica, con l’abbigliamento però dell’epoca spagnola. Il Palazzo De Petra è una struttura molto antica, che ha conservato l’aspetto medievale del XIV secolo. La pianta è irregolare, e la seconda casetta della struttura risulta più interessante dal punto di vista architettonico. L’ingresso è ad arco gotico, così come la facciata, decorata da due finestre bifore con colonna tortile. Tra le tele esposte si trova il dipinto Bestie da soma, trasferito a Castel di Sangro dopo il terremoto dell’Aquila del 2009.

Artista autodidatta contemporanea, Serenella Gregorio nasce a Isernia e trascorre i primi anni della sua vita a Carpinone (IS), meraviglioso territorio ricco di natura incontaminata, storia, architettura e archeologia e che rappresenta per lei, sin dall’età adolescenziale, la primaria ispirazione e fonte di energia. Dopo il diploma di liceo Linguistico ottiene la laurea in Biologia, presso l’Università degli studi del Molise per poi maturare le proprie esperienze lavorative nella scuola primaria attraverso il conseguimento specialistico del Tirocinio Formativo Attivo Sostegno. L’insegnamento portato avanti con amore, passione e dedizione, rappresenta per lei una continua crescita professionale, un arricchimento emotivo e intimo in termini di conoscenza profonda del sostrato propriamente umano. L’arte l’accompagna da sempre attraverso progetti che mutano nel corso del tempo e che riflettono le fasi della sua vita guidate da un carattere solare ma talvolta anche impetuoso, stravagante ed eccentrico. Dopo una lunga fase dedicata alla realizzazione di sculture di vario materiale e alla decorazione di oggetti di design, creati artigianalmente, l’esplosione artistica, con una lenta accelerazione, che sembra ora non possa più arrestarsi, arriva attraverso la pittura nel 2019, dopo un periodo di sofferenza recondita e riservata. Il suo progetto artistico, segue la linea del suo stato d’animo e della condizione cognitiva e affettiva dei sentimenti e delle emozioni che prova. Racconta la felicità, l’amore, la passione, la solitudine, l’inquietudine, il tormento e la ricerca dell’equilibrio della vita. Ciò rende le sue opere incredibilmente vere e impetuose. www.wordnews.it

Le donne sono prigioniere, prigioniere di un pugno, di un uomo, di un'autorità, di un giudizio, della società...

“Con questo ciclo di opere voglio rappresentare il momento in cui le donne prendono coscienza di sè conservando un dolore che mai potrà essere cancellato, ma che diviene principio di trasformazione e di fusione con il vento di liberazione, nello specifico trasmutato nell’unione col foglio bianco. Le donne non sono percettibili nella loro interezza in quanto la loro epifania è quasi estraniante e misteriosa, ma necessaria.” Mila Maraniello

Mila Maraniello è una giovanissima DIGITAL ARTIST ITALO-SERBA che vive a Napoli.  Dopo aver studiato illustrazione e concept art presso la Scuola Italiana di  Comix, attualmente  frequenta il primo anno del corso di Diploma accademico di Secondo livello in design della comunicazione presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Gli artisti che l’hanno maggiormente ispirata sono Egon Schiele, Edward Hopper e Francis Bacon (artist). I suoi principali  ambiti di espressione sono il Design e la Comunicazione, anche se la sua vera passione  è  il disegno digitale.

Diversi i libri di cui la giovane Mila Maraniello ha curato l’editing grafico, tra i quali “Napoli senza RiSerbo”, ‘’Aurea Aetas: Eros e Thanatos’’ e Cantico dei Cantici di Slobodanka Ciric, il quale ultimo ha altresì illustrato con dodici tavole interlocutorie e figurative, e del quale è anche autrice del disegno di copertina.

Le sue opere, oggetto di numerose esposizioni nazionali ed internazionali –  tra le quali,  ‘’Desiderio d’Arte’’, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, 27 Giugno / 10 Luglio 2019; ‘’Break Napoli: La Notte dell’arte’’, Napoli, Piazza Del Gesù, 14 dicembre 2019; e, da ultimo, Napoli Expò Art Polis, giugno 2020 / gennaio 2021; “Vita di carta”, Nuts cafe’,  febbraio / dicembre 2020; Centro Studi Pietro Golia “Donna Terra”, luglio / settembre 2020; XLVII Premio  Sulmona “Per Gaetano  Pallozzi”, 07 novembre / 5 dicembre 2020; Bene Biennale 23 / 30 agosto 2020; Roma, Palazzo Velli Expo, “70insieme”, 10 / 17 Maggio 2021 – sono state pubblicate nel CAI (Catalogo Artisti Italiani). Nel 2020 ha partecipato ad Art for Aid – Un’opera: un dono con l’opera “Sbarre”.

Nel 2021 la sua opera “Annalisa” è stata assegnata a Jorit quale Premio per la categoria “Arte & Cultura” nell’ambito della Seconda Edizione del Premio Nazionale Annalisa Durante “Per Annalisa”. Nel 2022 ha tra l’altro partecipato ad un’estemporanea / mostra del Museo Cripta Cristo Rivelato di Brusciano, dedicando la sua opera contro tutte le guerre e da ultimo, il 23 settembre, ha esposto alcune sue opere al convegno internazionale ArtEAfrica presso l’Hotel “Re Ferdinando”. Lo scopo della sua arte, afferma, è “esprimere il senso di inquietudine, specialmente  riguardo la tecnologia, che può  renderci macchine: individui coscienti, ma senza nè scopo, nè anima”. milamaraniello.github.io/