#Tratti e #Ritratti: Giorgio Morandi

Giorgio Morandi (Bologna20 luglio 1890 – Bologna18 giugno 1964) è stato un pittore e incisore italiano. Fu uno dei protagonisti della pittura italiana del Novecento.

La sua pittura si può definire unica e universalmente riconosciuta; celebri le sue nature morte olio su tela, dove la luce rappresenta il fondamento delle sue opere. L’apparente semplicità dei contenuti (vasi, bottiglie, ciotole, fiori, paesaggi) viene esaltata dalla qualità pittorica.

Paolo Monti - Servizio fotografico (Bologna, 1968) - BEIC 6330714.jpg
Bologna. Galleria Dè Foscherari. Mostra di acquarelli di Morandi.

Morandi ha vissuto in via Fondazza, a Bologna, con la madre e le tre sorelle Anna, Dina e Maria Teresa. Morandi dipinse sempre nella sua stanza di via Fondazza. Solamente quando costruirono nel 1960 la casa estiva a Grizzana Morandi (il nome dell’artista è stato aggiunto ufficialmente al toponimo del comune nel 1985), ebbe un vero e proprio studio; di fronte a questa casa si trovano i tre Fienili del Campiaro, soggetto frequente nelle tele del pittore.

Giorgio Morandi. Catalogo della mostra Bologna, 15 dicembre 2018 ...
Giorgio Morandi. Catalogo della mostra (Bologna, 15 dicembre 2018-16 febbraio 2019). 189 pagine

La fama di Morandi è legata alle nature morte e in particolare alle “bottiglie”. I soggetti delle sue opere sono quasi sempre cose abbastanza usuali: vasi, bottiglie, caffettiere, fiori e ciotole che, composti sul piano di un tavolo, diventano i veri protagonisti della scena. La sua opera include anche ritratti e paesaggi. Usare pochissimi colori è una sua particolare caratteristica, che lo rende poetico e surreale e, anche se non particolareggiava i suoi soggetti, si può notare come essi non perdano di realismo.

Di grande importanza nel lavoro di Morandi sono le acqueforti, eseguite da autodidatta, che risolvono poeticamente molti problemi espressivi di questa tecnica. Fin dagli esordi del suo percorso artistico portò avanti la passione per le incisioni. Le sue prime lastre, andate perdute, risalgono addirittura al 1911, quando egli era appena ventunenne. Le opere, realizzate con grande cura, sono caratterizzate da segni sottili e rettilinei in un intreccio molto complesso di tratti, con cui raggiunge dimensioni prospettiche di grande efficacia.

All’artista è stata dedicata nell’ottobre 2008 una mostra al Metropolitan Museum of Art di New York, che ha contribuito a consolidare la sua fama livello internazionale. https://it.wikipedia.org/

Lamberto Vitali – Giorgio Morandi Pittore
Giorgio Morandi Pittore - Lamberto Vitali - copertina

Tutto quello ciò che viene creato da Giorgio Morandi è ambientato in uno spazio ridotto, un unico ambiente nel quale l’artista trova e perde se stesso di fronte alla meditata condotta verso il riconoscimento dell’oggetto, non come sola materia, ma come materia in movimento, materia in essere. Sono soprattutto le bottiglie, vasi e i paesaggi di Grizzana che vengono continuamente rivisti e approfonditi dal pittore: tutto il visibile è rielaborato, scaricato dell’eccesso realistico per donare nuova luce alla forma dell’oggetto in sé: attraverso tratti definiti, in geometriche proporzioni, rinomina il vero. http://www.artspecialday.com/

Si può dipingere ogni cosa, basta soltanto vederla. Giorgio Morandi

ANNA NOVIKOVA – MARITO SERIALE. LA TRADIZIONE DI EDUARDO E VIVIANI IN UNA LETTURA MODERNA

“Marito Seriale” LA TRADIZIONE DI EDUARDO E VIVIANI IN UNA LETTURA MODERNA DI ANNA NOVIKOVA
Risultato immagini per “MARITO SERIALE” LA TRADIZIONE DI EDUARDO E VIVIANI IN UNA LETTURA MODERNA DI ANNA NOVIKOVA

  La Graus Edizioni ha dato alle stampe “Marito Seriale”, la prima commedia teatrale della scrittrice e giornalista russa Anna Novikova, che ha scritto un testo di una vicenda frenetica nella migliore tradizione della pochade o della farsa ambienta in un Napoli che dimostra di conoscere in profondità, nei suoi vezzi e nei suoi vizi, nelle sue debolezze e nella sua forza. Intorno ai due personaggi principali una ridda di caratteristi, tutti ben disegnati, i quali compongono un microcosmo, per lo più operante all’interno di un appartamento, quello della madre del protagonista, efficace metafora del “cosmo” che sta fuori nelle strade, nei vicoli della Napoli di Viviani e di Eduardo.

La Novikova padroneggia con sicurezza il susseguirsi incalzante degli innumerevoli colpi di scena e con la sua ispirazione dà vita a figure indimenticabili Vittorio, “il marito seriale”, e Peppino, Donna Francesca, imponente matriarca e fustigatrice della pigrizia del figlio, ma sempre pronta a preparargli “il miglior caffè di Napoli”, e poi la signora Rosa con le due sorelle, donna Carmelina e donna Teresina, entrambe zitelle, una convinta e l’altra no, e le varie mogli, passate in ordine di divorzio e future, che offrono un divertente affresco di quelli che secondo l’autrice sono alcuni prototipi della donna moderna: Maria Concetta, suora e ninfomane; Paola, attivista, femminista, vegana e animalista; Elisabetta, giovane, bella ed elegante, che diventata magistrato dopo il divorzio; Filomena, con un abbondante seno rifatto e una visione leggera dell’esistenza; Assunta, la quinta donna e l’unica ad aver lasciato Vittorio; e infine Rosaria, la candidata a diventare la sesta sposa, truffatrice seriale, insieme al fratello Apollo di irresistibile bellezza. Ed infine anche i semplici caratteristi Virgilio Alighieri – supervisore carcerario – i due carabinieri e i due infermieri – vengono tratteggiati con cura.

Anche se la presenza dei personaggi femminili è preponderante, vi è nel “Marito seriale” una grande capacità di comprendere anche la natura dell’uomo.

Anna Novikova – come scrive Rocco Familiari nella prefazione – dimostra di avere una istintiva, spiccata attitudine alla regia, le didascalie del testo sono infatti delle precise indicazioni per chi vorrà metterlo in scena.  Comunicato stampa

Biografia Anna Novikova: laureata in lingue e con un dottorato in economia, è una giornalista internazionale che ha lavorato per Russa Today; è autrice di diversi racconti in russo e inglese, nonché di un romanzo e di una sceneggiatura cinematografica in lingua inglese. Nata a Yaroslavl, dove sorge il primo teatro russo, ha girato il mondo per innamorarsi di Napoli, una città in cui il teatro non è confinato al palcoscenico ma, si impossessa della città stessa.