2022- 2023 Giardini Naxos – Procida – Napoli – Cartagena: il Viaggio in Sogno. Omaggio alla Virgen de la Caridad di Cartagena – 22 / 25 aprile 2023

Il progetto “2022 ~ 2023. Giardini Naxos – Procida – Napoli – Cartagena il Viaggio in Sogno” – Capolavori a confronto del prof. Elviro Langella fa tappa a Cartagena (ES) in occasione dei festeggiamenti del trecentenario dell’arrivo da Napoli della Virgen de la Caridad nella città spagnola

È stata Cartagena (ES) dal 22 al 25 aprile 2023, in occasione dei festeggiamenti del trecentenario dell’arrivo nella città spagnola da Napoli della Virgen de la Caridad di Carmine di Lantriceni il 17 aprile 1723, la tappa più recente, del progetto del  prof. Elviro Langella “2022 ~ 2023. Giardini Naxos – Procida – Napoli – Cartagena il Viaggio in Sogno” – Capolavori a confronto, che ha visto protagonista nell’occasione il libro in italiano e in spagnolo, corredato da 100 tavole illustrative, dedicato all’evento dallo stesso prof. Langella “2022 – 2023. Procida, Napoli, Cartagena: il Viaggio in Sogno. Omaggio alla Virgen de la Caridad di Cartagena nel trecentenario dell’arrivo da Napoli” – commento a cura di Domenico Macaluso, Ispettore Onorario dei Beni Culturali assessorato Regione Siciliana.

Il prof. Langella, accolto da una città vestita a festa, ha così avuto l’occasione non solo di visitare la Basílica de la Virgen de la Caridad di Cartagena, ammirando l’immagine della Pietà, alla quale ha reso personale omaggio col suo libro, ma anche di assistere alle celebrazioni religiose in onore della Patrona, partecipate da migliaia di persone e amministrate dal rettore della Basílica de la Caridad Francisco MONTESINOS, dal vicario José ABELLÁN, da altri sacerdoti della città concelebranti, e dal Vescovo Mons. José Manuel LORCA PLANES, rettore della Diocesi di Cartagena.

Calorosa l’accoglienza del Sindaco di Cartagena Dª. Noelia ARROYO, del Presidente dell’Istituto “CERVANTES” dott. Miguel MARTINEZ BERNAL e del Consigliere Alvaro VALDÉS, che ha fortemente sostenuto il progetto dello scambio culturale tra Cartagena e la tradizione artistica napoletana, nella convinzione che tale sodalizio auspicato dal libro del prof. Langella, giunga provvidenziale nell’ “Año de la Patrona” per far rivivere fin dalle origini, la pagina di storia che testimonia l’arrivo in Spagna della Virgen de la Caridad. 

“Il 2023 si annuncia di eccezionale significato per la comunità di Cartagena in ragione di ulteriori ricorrenze storiche. Il 17 aprile celebra infatti, il tricentenario della “Virgen de la Caridad”, giunta al porto di Cartagena nel 1723 da Napoli, forgiata dallo scalpello dei nostri insuperati maestri napoletani su incarico del Santo e Reale Ospedale della Carità. Ma altre ricorrenze si sovrappongono nell’anno corrente. Molteplici sono di fatto, le date che è doveroso commemorare quest’anno: dall’arrivo della Santa Patrona di Cartagena avvenuta 10 anni dopo la fondazione dell’Ospedale, al centenario della sua incoronazione canonica, all’inaugurazione della Chiesa nel 1893, con la quale l’attuale Basilica festeggia il suo 130° anniversario” ha opportunamente ricordato il Sindaco Dª. Noelia Arroyo. “Sento di esprimere tutta la mia gratitudine al Presidente dell’Istituto CERVANTES per la presentazione ai giovani universitari stranieri che accorrono a Cartagena per lo studio della lingua e la Cultura spagnola nelle prestigiose sale del Palacio Molina, il sito storico magistralmente diretto dal Dott. Miguel Martinez BERNAL. Devo alla sua sapiente erudizione storica aver goduto dell’opportunità di una visita approfondita alle sale Liberty del Palacio Consistorial, sede del Municipio, perla del raffinato stile modernista che caratterizza il ricercato impianto urbanistico inscenato dalle scenografiche quinte dei palazzi storici di Cartagena.

Altrettanto preziosa si è rivelata la sua disponibile guida nell’entusiasmante visita al Museo Navale e a quello di Archeologia subacquea. Non trascurando una scrupolosa attenzione all’area didattica con stimolanti sussidi audiovisivi, essi offrono un eloquente spaccato della storia millenaria di Cartagena ricostruita nelle sue originarie radici, fin dalle numerose vestigia d’età fenicia. Esprimo tutta la mia gratitudine al Vescovo Mons. José Manuel LORCA PLANES, rettore della Diocesi di Cartagena per l’apprezzamento espresso nei confronti del mio personale “Homenaje a la Virgen de la Caridad de Cartagena”…

La mia riconoscenza va anche al parroco Don Francisco Muñoz MORENO, rettore della Parrocchia Castrense di Santo Domingo di Cartagena, per la consulenza sulla diffusione dell’Arte sacra napoletana in Spagna” ha dichiarato il prof. Elviro Langella, entusiasta del “ponte artistico-culturale” tra le due culture mediterranee del quale il  suo progetto ha gettato le fondamenta, concludendo che “tra i graditissimi doni ricevuti dal Sindaco Dª. Noelia Arroyo, particolarmente gradito il libro TEATROS dell’artista spagnolo Pedro Cano, le cui opere sono per una fortunata congiuntura, attualmente in esposizione al Palazzo Ciampoli di Taormina, a sancire una volta in più l’ininterrotto fil rouge che sottolinea l’indissolubile intreccio delle profonde radici dell’intima anima culturale della Spagna e dell’Italia, che come il Nostro Mare “riunisce le terre che divide”. Nell’incontro con i rappresentanti istituzionali del Palazzo municipale, il prof. Langella ha proposto che il prossimo autunno il libro possa essere presentato ad un pubblico di giovani della scuola di Cartagena.

Nell’incontro con i rappresentanti istituzionali del Palazzo municipale, il prof. Langella ha proposto che il prossimo autunno il libro possa essere presentato ad un pubblico di giovani della scuola di Cartagena, anche con riferimento alle considerazioni espresse nella recente presentazione di “2022 – 2023. Procida, Napoli, Cartagena: il Viaggio in Sogno. Omaggio alla Virgen de la Caridad di Cartagena nel trecentenario dell’arrivo da Napoli” presso la Biblioteca del Comune di Giardini Naxos.  Sergio Visconti, Vicepresidente dell’Azione Cattolica della Diocesi di Messina, ha proposto una sua originale osservazione sulla “rassegna di volti” ricorrenti nel racconto e riproposti plasticamente nelle illustrazioni a corredo del libro.

“Sono i volti riprodotti dagli artisti, quelli del mondo Classico e quelli del mondo Neoclassico; sono i volti dei personaggi che punteggiano il racconto; sono i volti della gente di Procida e di Napoli. Su tutti spiccano i volti del Cristo deposto, della Virgen de la Caridad, e di donna Enrichetta, quasi centenaria procidana oggi scomparsa, custode dei canti e delle melodie che segnano lo svolgersi dei riti della Settimana Santa a Procida, assonanze straordinarie con le saetas spagnole. Volti che hanno una caratteristica comune: il carico intenso di vita e di pathos che traspare da ogni piega, da ogni ruga. Spasimo di dolore, spasimo di morte, spasimo di partecipazione al dolore d’altri.

[ … ] Nelle pieghe di dolore del volto del Cristo deposto c’è tutta la sofferenza di ogni sofferente; nelle pieghe di dolore del volto della Virgen della Carità di Cartagena c’è tutta la partecipazione, tutto il coinvolgimento alla sofferenza del mondo da parte di chi sa amare gli altri come se fossero carne della propria carne”.

“È singolare constatare come in alcuni di quei volti riaffiori una volta ancora nel “Viaggio in sogno” di Elviro Langella, l’eco delle suggestioni dei ritrovamenti dell’archeologo subacqueo siciliano Domenico Macaluso.  Così, nelle scene della tempesta che infierì su Nostra Signora d’Africa e sulla Piccola Fenice che scortavano la Vergine nel Mediterraneo, ma anche nel pietoso compianto delle madri di Cartagena sui corpi esamini dei marinai trascinati dai flutti sulla battigia, vittime del tragico naufragio.

Impossibile non ravvisare in questa rivisitazione laica del dramma sacro della Pietà cristiana, i riconoscibili lineamenti dell’anziana Stella Kolaki, nipote del compianto Capitan Nikolas dello sfortunato veliero della flotta di Inousses, schiantato contro le scogliere di Ribera. L’Angelika, uno dei velieri della flotta dell’isola greca di Inousses, il cui relitto fu appunto rinvenuto dall’archeologo subacqueo Domenico Macaluso, che non a caso, ha voluto generosamente rinnovare il suo rapporto di lunga amicizia con Elviro Langella, curando la prefazione di questo suo ultimo “Viaggio in sogno”.

Scrive Macaluso nel suo viaggio sull’isola di Inousses: “Mi parlò del giovane Nikolas, con le lacrime agli occhi, una vecchia donna di Inousses, Stella Kolaki (nella foto), nipote del maturo ed esperto Capitan Nikolas dell’Angelika, morto con i suoi fratelli, i suoi figli e i suoi nipoti e non certamente per colpa sua, cioè del malgoverno della nave, ma per colpa di un mare che mai come quella notte, ostentò tanta potenza, fomentato dal vento. Ma Stella Kolaki mi parlò dell’altra concomitante tragedia: sua madre e le due sorelle, vedove dell’Angelika, morirono nell’arco di tre anni praticamente di stenti, dato che per una famiglia la perdita del marito e dei figli maschi, rappresentava la mancanza di qualunque fonte di sostegno. Sicuramente a questo pensava il capitano del veliero, oppresso di responsabilità che non aveva, mentre impotente avvertiva sempre più intenso, il fragore dei flutti che raggiungevano la spiaggia. Quindi l’urto violentissimo dell’Angelika contro gli scogli del Corvo, chiamati la petra di lu Signuri, il rumore del fasciame che si fracassa e il gelido contatto con il mare e con la morte. Assieme ai mattoni, il mare restituì, misera consolazione, solo tre dei dieci marinai a cui aveva rubato la vita: due in cui si riconobbero Costantino e Diamantes, l’altro rimasto per sempre senza identità”.

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