Napoli | Complesso di San Domenico Maggiore – Il corridoio e la cella di San Tommaso

Il Complesso di San Domenico Maggiore è uno dei monumenti più importanti del Centro storico napoletano. Qui visse e insegnò anche Tommaso d’Aquino, uno dei principali pilastri teologici e filosofici della Chiesa cattolica e punto di raccordo fra la cristianità e la filosofia classica. Arrivato a Napoli per studiare all’Università, incoraggiato dal domenicano Giovanni di San Giuliano, Tommaso d’Aquino vestì l’abito dell’Ordine a diciannove anni. Ritornerà a San Domenico Maggiore due volte: dal 1259 al 1261 e poi dal settembre 1272 per fondarvi una facoltà teologica dell’ordine. Nel febbraio del 1274 lasciò il convento per partecipare al Concilio di Lione e un mese dopo, durante il viaggio, morì nell’abbazia di Fossanova. Nel 1605 San Tommaso d’Aquino fu proclamato ottavo patrono di Napoli.

Il corridoio e la cella di San Tommaso – Il dormitorio principale del convento, detto di San Tommaso per la presenza della cella del santo venne ristrutturato entro il 1685; dopo questa data si possono datare i venticinque dipinti murali con Storie della Vita di San Tommaso, lungo i due lati del corridoio, sugli ingressi alle celle dei frati, attribuibili al pittore tardo seicentesco Domenico Viola.

A seguito dell’intervento di restauro, quelli che sembravano tondi apparentemente “sospesi” sopra le porte d’ingresso alle celle sono risultati essere inseriti in una più complessa decorazione con puttini adagiati su volute architettoniche, racemi e cartigli con epigrammi riferiti alla vita di San Tommaso, che è stato possibile recuperare, seppure parzialmente, nell’ala del corridoio abitata dai monaci.

La testimonianza più notevole della presenza di San Tommaso d’Aquino in San Domenico è costituita dalla Cella dove egli visse tra il 1272 e il 1274, allorché tenne la cattedra nello Studio teologico istituito nello stesso convento. Il piccolo ambiente,a cui si accede da un portale in marmi mischi sormontato dal busto del santo, realizzato nel 1720 da Matteo Bottiglieri,fu adattato nel 1727 a cappella dall’architetto Muzio Nauclerio. Alterato da pesanti rifacimenti, l’ambiente è stato interamente recuperato dall’attuale restauro che ha consentito il ripristino della bicromia originale dei soffitti lignei laccati e dorati. Sull’altare è stata collocata la famosa tavola duecentesca raffigurante la Crocifissione di fronte alla quale San Tommaso raccolto in preghiera ebbe la visione di Cristo. comune.napoli.it

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