Parole, note, voci e colori; l’Amore, la passione, l’abbandono, il dolore, la forza, la rinascita, la Speranza, il Credo religioso, interpretato e descritto da Slobodanka Ciric, con i versi sapienti e pieni di pathos, della sua riscrittura del Cantico dei Cantici, il più alto canto d’Amore e di Eros, esempio di Scrittura sacra, insegnamento d’Amore e di Fede.
Una sinergia d’Arte e di Arti quella proposta nel pomeriggio di venerdì 12 novembre 2021, presso la sala Delle Carceri di Castel dell’Ovo a Napoli, nel percorso creativo che affianca la mostra personale “Domenico Sepe, la materia e l’eterno: l’Arte svelata”, a cura di Daniela Marra, organizzata da “Ritmartelab”, “Salotto culturale tematico” e “Associazione Cristo Rivelato” con il patrocinio del Comune di Napoli.
Il Cantico dei Cantici di Slobodanka Ciric, tavole interlocutorie figurative e copertina di Mila Maraniello, edizioni La Città del Sole, una riscrittura, sì in chiave autobiografica, ma “dedicata”, nelle cui rime ognuno può “perdersi” e “ritrovarsi”, che ha come leitmotiv l’Amore in tutte le sue declinazioni, che narra di Fede, espressione massima del nobile sentimento, e di Speranza, sempiterna fonte di nuovi orizzonti nell’incessante ricerca dell’Amore Puro.
Un libro, nato durante il primo confinamento domiciliare imposto dalla pandemia da SARS-Cov-2, in cui l’autrice ha avvertito la necessità di descrivere non solo il suo Tempo, ma anche quello dell’intera Umanità, ormai privo d’Amore.
La Bellezza quale forma salvifica del Dolore, ispiratore dell’espressione artistica che diviene fonte e forma di luce, l’interpretazione offerta da Mila Maraniello giovanissima e talentosa digital artist – figlia della scrittrice – delle tavole interlocutorie figurative da lei ideate e realizzate, che magistralmente integrano e descrivono – anche attraverso il dotto uso esclusivo dei tre colori nero, rosso e bianco – i diversi “quadri” proposti dal testo.
L’Arte nelle sue diverse espressioni e forme quale atto creativo fine a se stesso, rivelatore di emozioni, che risponde all’esigenza dell’artista di offrire al domani una testimonianza del Tempo proprio e di quello di cui è testimone, in un continuo sì confronto, ma privo di competizione, con le varie correnti o forme espressive, il pensiero partecipato da Domenico Sepe.
L’intensità espressiva delle voci recitanti di Wanda Marasco (l’Amata), Enzo Salomone (l’Amato), Kurush Giordano Zangaro, Maria Giusy Bucciante e Laura Pagliara (il Coro), resa ancora più forte dalle luci volutamente soffuse e dalla suggestività del luogo, ha regalato ai presenti un arcobaleno di emozioni ed il desiderio di conoscere ed approfondire i versi della Ciric.
Le note “fresche” e coinvolgenti del sax di Umberto Bizzarro e della chitarra di Ciro Ammendola hanno accolto e hanno accompagnato con giocosa maestria e sapiente “leggerezza” gli spettatori.
Daniela Marra, “padrona di casa” ha dato il benvenuto agli ospiti e introdotto la presentazione con professionale grazia.
Il giornalista e sociologo Giuseppe Giorgio, impeccabile moderatore, ha proposto gli interventi con garbo e competenza.
Appassionati sostenitori dell’intera rassegna, Ciro Ciccone e la signora Maddalena, promotori di eventi culturali a Brusciano, hanno condiviso con i protagonisti ogni emozione nel magnifico scenario notturno di Napoli e di Castel dell’Ovo, suggellando con un brindisi la Bellezza, l’Arte, la Cultura e la Sincerità, valori fondanti di ogni interazione sociale e personale.
Blu Parthenope Eventi e Comunicazione
Foto: Silvana Guida